Consumi collaborativi e mobilità: il caso Bla Bla Car
Cosa è Bla Bla Car?
Bla Bla Car è un applicazione che permette a qualsiasi guidatore di auto che faccia tratte medio-lunghe, di mettere a disposizione dei passaggi, a fronte di una divisione dei costi del viaggio. Viceversa, permette a chi deve raggiungere una destinazione, di aggregarsi a un guidatore a fronte di un contributo alle spese di viaggio.
L’applicazione è da non confondere con Uber, app che ha provocato le proteste dei tassisti in tutti i paesi in cui è presente e che permette al conducente di guadagnare. Bla Bla Car ha infatti lo scopo far dividere le spese, non di creare profitto. Sfumatura non di poco conto, che ha permesso a Bla Bla Car di crescere ininterrottamente senza incorrere in particolari contrasti da parte di lobby e, di conseguenza, del legislatore.
Fondata nel 2006 in Francia, Bla Bla Car ha attualmente superato i 20 milioni di utenti ed è attiva in 19 paesi. La società dichiara di aver permesso il risparmio di oltre un milione di tonnellate di anidride carbonica e di 216 milioni di euro da parte dei conducenti.
Oltre all’aspetto meramente materialista è interessante concentrarsi sul non meno importante aspetto sociologico. Bla Bla Car, come emerge chiaramente dal suo stesso nome, permette l’incontro fra persone che instaurano nuovi legami sociale.
Se gli anni del boom della mobilità individuale, che avanzava a pari passo con quello economico, avevano favorito una comoda ma triste mobilità solitaria, quelli della crisi e delle piattaforme digitali, stanno forse riportando le persone alla una socialità da corriera, quando perfetti sconosciuti creavano legami dovendo condividere un viaggio, che diventava condivisione di pezzi di vita. Seppur con modalità tecnologiche diverse, si tratta sempre incontri in movimento.
Incontri che, in ogni caso, oltre che fare risparmiare, non possono fare altro che arricchire.
Articolo del 05.10.2015 – Continua a leggere su Farecultura Magazine