Quanto è libera Wikipedia?

Wikipedia è l’enciclopedia più consultata al mondo e il settimo sito più visitato a livello mondiale (dati Alexa).
Qualsiasi termine cerchiamo su Google, che sia un nome proprio o comune, molto probabilmente uno dei primi risultati sarà la corrispondente voce di Wikipedia.

Questi pochi ma eloquenti dati, danno un’idea precisa di quando Wikipedia sia importante come fonte di informazione, di opinione e come influisca sulla reputazione di personaggi e organizzazioni che su di essa sono presenti.
Mi spingo a dire, senza timore di esagerare, che si tratta di una delle principali fonti di informazione al mondo.
In fondo, qual è la differenza fra una testata giornalistica e Wikipedia, nel momento in cui un utente va a cercare qualcosa sui motori di ricerca per informarsi?

Una delle differenze principali è che Wikipedia si professa come “Libera” (aperta al contributo di tutti e non controllata da nessuno) e con un punto di vista “Neutrale”. Tutte le utopie però, devono fare i conti con la loro effettiva applicabilità alla realtà.
La piattaforma Wikipedia per passare dalle buone intenzioni, all’essere online con centinaia di migliaia di Voci, ha dovuto darsi una struttura e un regolamento che nel momento stesso in cui sono stati definiti ed organizzati, sono essi stessi diventati inevitabilmente una limitazione della libertà e della neutralità professata.
Il tema non è quindi essere assolutamente liberi e neutrali ma darsi regole e struttura che permettano di esserlo il più possibile.

Questo noioso passaggio era necessario per introdurre la tesi centrale di questo articolo: alcune caratteristiche dell’organizzazione e della struttura attuale di Wikipedia fanno si che essa abbia delle falle che la rendono nettamente migliorabile (per usare un eufemismo) e molto lontana dai principi di libertà, indipendenza e oggettività da essa professati. Ecco di seguito le principali che ho rilevato attraverso la mia esperienza:

  • L’eccessiva burocratizzazione e la difficoltà di consultazione dei vari regolamenti fa si che l’utente medio che voglia contribuire rinunci molto spesso per sfinimento, perdendosi nei meandri delle pagine wiki di spiegazione degli stessi (lo chiamerei effetto burocrazia italiana, che impedisce lo sviluppo).
  • L’interfaccia Wiki si è evoluta poco nel tempo, la sua scarsa usabilità fa si che si incrementi l’effetto sopradescritto (paradossale per una piattaforma web 2.0 che dovrebbe fare della usability una delle sue caratteristiche fondamentali).
  • Il fatto che ogni lingua abbia un’organizzazione completamente indipendente (Wikipedia si poggia su fondazioni nazionali, nel caso italiano Wikimedia Italia, composte da volontari che regolano completamente ed esclusivamente la versione di Wikipedia nella corrispondente lingua) fa si che di il regolamento sia applicato in maniera molto diversa fra una lingua e l’altra. Pertanto le differenti versioni di Wikipedia risultano parecchio distoniche. Ad esempio, in Italia c’è un controllo capillare, quasi ossessivo, delle voci di top manager con rilevanza pubblica, molte vengono cancellate per un presunto (molto soggettivo) vizio di “non enciclopedicità” degli stessi , anche se parliamo di personaggi a capo di colossi aziendali, con migliaia di dipendenti e ricche rassegne stampa personali. Il paradosso che si verifica è che per manager italiani, possono essere facilmente cancellate dagli amministratori le voci in italiano, mentre rimangono online le relative voci in lingua inglese.
  • Lo strapotere degli Amministratori, gli utenti che hanno l’accesso a delle funzioni avanzate della piattaforma e che hanno la facoltà di bloccare e cancellare le Voci e gli utenti normali. Il tema è il classico ma non banale “chi controlla il controllore?”. Per mia esperienza personale, quando uno di questi signori decide che una voce non va bene, anche se agisce in netto contrasto con il regolamento, l’utente normale non può appellarsi in nessun modo. Si trova così in un calvario di richieste e regolamenti burocratici che lo rendono nei fatti impotente. Se la decisione su cosa viene pubblicato sulla piattaforma è in ultima istanza in mano all’ideologia di questi signori e alla loro soggettività, come può Wikipedia rispettare i principi che professa e su cui si basa?
  • La diffidenza ideologica verso il mondo aziendale e verso finanziamenti da parte dello stesso fa si che Wikipedia sia chiusa settariamente rispetto a una grande parte della società, con la quale potrebbe al contrario collaborare, traendone reciproco vantaggio, senza rinunciare ai suoi principi.

Per concludere, Wikipedia, almeno nella sua versione italiana, è malata dell’ideologia stessa alla base del suo successo (vi ricorda fenomeni politici di casa nostra che sempre dal web traggono la loro forza?), dovrebbe fare un grande ragionamento su come rendersi più semplice, trasparente e collaborativa con gli attori della società come quelli del mondo aziendale (che non è “il male” come molti amministratori pensano). Poche regole, chiare e trasparenti: sarebbe una Wikipedia più forte, credibile e più vicina ai suoi stessi utenti.

Pubblicato su Farecultura Magazine il 19.11.2015

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